Pandemia virus ebola come difendersi

Pandemia di ebola
Ebola virus
Emergenza internazionale lanciata dall'OMS a tutti i Paesi del mondo per via del virus ebola che continua a mietere vittime ma rischia di spostarsi in altri Paesi e non solo rimanere in Africa.


Pericolo ebola sintomi 

Come affrontare questo nuovo rischio che ci viene dall'Africa? Un virus per il quale, a detta dei ricercatori, non esiste un vaccino né tanto meno una cura: la cosa migliore è la prevenzione ma vediamo nello specifico come l'ebola di paventa.

Cos'è innanzitutto l'ebola? L'ebola è un virus altamente aggressivo capace di causare una febbre emorragica, che colpisce sia gli uomini che i primati (le scimmie). Questo virus venne scoperto per la prima volta nel lontano 1976 in Congo, Africa, presente proprio in un primate che diede l'inizio alla "peste ebola", che uccise dapprima poche decine di persone ma che venne tenuta sotto controllo dalle autorità internazionali grazie alla messa in quarantena dei malati. 

Nonostante per via dell'alto tasso di morte die soggetti colpiti da questo virus e dal tempo minimo di sviluppo dello stesso, l'OMS ritenesse che l'ebola non potesse generare una crisi epidemica su larga scala, oggi l'OMS ha divulgato l'allarme asserendo che potrebbero sorgere dei problemi anche in altri paesi oltre all'Africa.

Nel 2014, il dottor Massimo Galli, infettivologo del SIMIT, aveva pronosticato che l'ebola non avrebbe potuto rappresentare per l'Italia qualche problema, aveva detto:

"“In merito all’allarme suscitato dall’epidemia in atto in Africa occidentale la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ribadisce che la diffusione dell’epidemia all’interno del territorio nazionale è da considerarsi improbabile”.

Oggi le cose sembra stiano cambiando, nonostante il SIMIT denunciasse che:

"I focolai di infezione nascono con la trasmissione del virus da parte di un animale ospite in aree prossime alla foresta, lontane da aree metropolitane e dagli aeroporti internazionali. La malattia si manifesta con sintomi molto severi che rendono improbabile uno spostamento intercontinentale; tenuto conto della rapida incubazione (circa 7 giorni), l’ipotesi che l’infezione possa giungere via mare con persone che, partite dalle zone interessate dall’epidemia, abbiano attraversato il nord Africa via terra per poi imbarcarsi verso l’Europa è destituita di fondamento. Il volo diretto rappresenta invece l’unica possibilità affinchè un paziente possa giungere in Italia partendo da uno dei Paesi attualmente interessati: questa eventualità è tuttavia poco probabile per le stesse considerazioni fatte precedentemente sulla lontananza tra il punto di insorgenza dei focolai epidemici, le vie di comunicazione internazionali, terrestri ed aeree e gli aeroporti intercontinentali, in cui la sorveglianza sanitaria è stata ovviamente fortemente intensificata."

Citazione presa dal sito "Farmaco e Cura".

Emorragie ebola

Come si trasmette l'ebola

Nonostante non si sappia ancora con certezza assoluta, sembra che l'ebola si trasmetta direttamente per contatto, tra soggetto malato a sano. Fino a che una persona non sviluppa i sintomi dell'ebola non è infetta, ma le cose cambiano non appena i primi sintomi si manifestano nella loro totale virulenza. Si può essere infettati tramite contatto di fluidi corporei (saliva, sangue, sudore, ecc..) o all'esposizione di aghi che siano stati usati nei soggetti sofferenti di ebola. 

I sintomi dell'ebola

Il tempo di incubazione medio è di circa 7­10 giorni, ma può variare da 2 a 21. L’intervallo medio fra la comparsa dei primi sintomi e la morte varia dai 3 ai 21 giorni, con una media di circa 10 giorni.

I sintomi dell'ebola più comuni sono: febbre, mal di testa, dolori articolari e muscolari, debolezza, diarrea, vomito, mal di stomaco, inappetenza.

Alcuni soggetti hanno inoltre manifestato ( tali evidenze si manifestano con meno frequenza): rash cutaneo, occhi rossi e congiuntivite, singhiozzo, tosse, mal di gola, dolore toracico, perdita di peso, difficoltà di respirazione, difficoltà di deglutizione, sanguinamento all’interno e all’esterno del corpo. 

Il tasso di mortalità del virus dell'ebola è molto alto, va dal 50 al 90%. Mano a mano che la malattia progredisce si sviluppano effetti quali il sanguinamento grave, insufficienza di diversi organi, itterizia, delirio, convulsioni, shock e infine la morte per arresto totale dell'organismo.

Purtroppo è difficile diagnosticare l'attacco del virus ebola perché i sintomi sono abbastanza generici e possono sfuggire a un esame non approfondito del paziente, causando la progressione dell'attacco virale che porta immediatamente alla "zona rossa" nella quale il soggetto deve riuscire a reagire da solo poiché non esistono cure definitive ma solo di assistenza (antibiotici). 

Entro pochi giorni dopo che i sintomi iniziano, i test di laboratorio utilizzati nella diagnosi includono:

Test ELISA (Enzyme­Linked ImmunoSorbent Assay)
IgM
PCR
L’isolamento del virus.

Più tardi nel corso della malattia o dopo il ricovero vengono usati (o dovrebbero):
Anticorpi IgM e IgG.

Nei pazienti deceduti si usano sistemi quali:
Test di immunoistochimicaPCR
L’isolamento del virus.

Prevenire di essere infettati dall'ebola virus

Al momento, nonostante annunci sensazionalistici senza fondamento, non esiste un vaccino contro l'ebola, si può solamente prevenire contatti pericolosi con soggetti infettati, evitando viaggi in zone colpite da questo virus, lavandosi le manie frequentemente con prodotti disinfettanti, evitare di nutrirsi di carne di animali selvatici nelle zone colpite, non maneggiare oggetti di soggetti colpiti dal virus ebola. 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore­paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.


Fonti scientifiche




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