Le onlus lucrative

Dove vanno i soldi delle onlus
Omlus poco chiare
Ogni anno, ma ultimamente si sono moltiplicati, vediamo parecchi spot pubblicitari di onlus che cercano di convincerci del fatto che si debba far qualcosa contro la sofferenza del mondo, dei bambini, degli ammalati, degli abitanti del terzo mondo, degli orfani, di coloro che soffrono di AIDS, e così via, ma sappiamo veramente cosa fanno e se fanno veramente quello che dicono? 


Aiuti umanitari nebulosi


Le difficoltà per sapere quanti soldi spostino le onlus, è presente anche nel web vista la difficoltà che ho avuto a reperire solo qualche dato, cosa che non dovrebbe avvenire vista la struttura "umanitaria" delle onlus, comunque sembra che per difetto, le onlus in Italia, abbiano un fatturato di 67 milioni di euro (dati del 2012 reperibili su http://www.nonprofitonline.it/default.asp?id=487&id_n=4161) anche se il traffico di denaro con le organizzazioni a livello mondiale, fuggono da questi controlli per la maggior parte. 

Perché, se queste associazioni senza fini di lucro ricevono così tanti soldi, favoriti dai soliti rimorsi di coscienza instillati dalla stessa Chiesa nel corso dei secoli, non sono obbligate a dare evidenza dei soldi che ricevono? Dove vanno a finire tutte le donazioni? Perché quando vengono pubblicizzate onlus che parlano di bambini che hanno fame, si vedono solamente bambini africani, quando nel mondo diverse etnie e culture soffrono la fame anche più dell'Africa? 

Sono solo alcuni temi che cercherò di affrontare con le limitate risorse di uno che non si fa gli affari suoi ma non conosce pinco pallo di qualche Tv che possa allungare le informazioni di cui necessito. Partiamo descrivendo cosa è una Onlus. Secondo Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_non_lucrativa_di_utilit%C3%A0_sociale) :

"Nell'ordinamento italiano l'espressione organizzazione non lucrativa di utilità sociale, meglio nota con l'acronimo ONLUS, indica una categoria tributaria alla quale, secondo l'art. 10 del d.lgs. 4 dicembre 1997, n. 460, appartengono determinati enti di carattere privato, anche privi di personalità giuridica, i cui statuti o atti costitutivi rispondono ai requisiti elencati nello stesso articolo. L'appartenenza a tale categoria attribuisce la possibilità di godere di agevolazioni fiscali."

Chi mi dice che dietro queste associazioni lucrative, giacché non usano i soldi solo per fare del bene ma anche per farsi del bene, non siano anche delle ditte per reperire soldi? Ma come si apre una onlus? Vediamolo: Andando su http://web.peacelink.it/faq/associazioni/giuonlus.htm si può leggere ampiamente come si apre una onlus che, in seguito, permetterà di avere accesso a ingenti facilitazioni fiscali e possibilità di ricevere denaro esentasse o totalmente o parzialmente. Mi viene una domanda: non è che si possano usare onlus anche per pulire i soldi di organizzazioni poco limpide? 

Le mie domande purtroppo sono lecite e legittime perché persone che si fidano di enti che dovrebbero essere in primis chiari, su come vengano usati i soldi ricevuti per aiutare (a detta loro) altre persone di altri paesi, del terzo mondo o che stanno attraversando gravi problemi economici o di salute, mi pare che sia una cosa obbligatoria. 

Ultimamente le donazioni sono calate, anche vista la crisi economica e lavorativa, l'instabilità politica generale, non solo nel nostro Paese, quindi negli ultimi tempi, gli spot delle onlus di vario genere sono aumentate esponenzialmente, per ricordare alla gente che se gli altri stanno male "è anche colpa loro" ma che si sentirebbero senz'altro meglio donando solo un paio di euro oppure assumendosi l'onere economico di meno di dieci euro al mese per adottare un bambino dall'altra parte del mondo... Sempre il solito sistema colpevolistico per raggirare chi ha poco carattere e si pone poche domande, basti vedere le ultime elezioni europee....

Sono sicuro che alcuni di voi avranno notato come, inevitabilmente, quando appare uno spot di un onlus per adottare a distanza bambini, si vedano solo e unicamente bambini africani, come se nelle altre parti del mondo stessero meglio. Riporto un sito che tratta dell'adozione di bambini che riporta varie onlus per attuare gli aiuti verso i bambini. Guardate cosa figura come foto nella pagina:


Basti ricordare i bambini del sud America, i bambini delle città cinesi, la povertà di molte zone del sud est asiatico, dove bambini sono costretti per mangiare a prostituirsi, ma evidentemente qualcuno lucra di più con l'Africa.. Come non capirlo avendo ricevuto l'Italia, negli ultimi tre anni, così tanti africani che possono rafforzare il senso di colpa negli italiani, oltre che portare milioni di euro nelle tasche di altre onlus che speculano sull'arrivo di altri immigrati per ricevere aiuti umanitari dall'Unione Europea, solo per poi venire a sapere che gli immigrati vengono lasciati nella totale incuranza, in certi casi esasperati danno sfogo alla loro impotenza, ormai segregati in lager senza diritti. 

Mentre dall'altra parte ci sono altri immigrati che ricevono più di quanto ottengano gli stessi italiani in forte difficoltà ma di origine autoctona quindi, non "adatti" a ricevere aiuti: per loro l'Europa non ha soldi....  

Dal giornale "La Liberazione" del 3 maggio del 1996 si legge:



"Farmaci scaduti: la beffa degli aiuti umanitari

Tonnellate di farmaci da buttare inviate nei paesi del terzo mondo

Uno spreco di tempo e di energie. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, a Sarajevo enormi-partite di medicinali scaduti hanno dovuto essere distrutte. Inutili, servivano solo ad ingombrare i depositi. Sempre nella ex Jugoslavia, il 15 per cento dei farmaci ricevuti dall'OMS per aiutare le popolazioni era del tutto inutile, il 30 per cento completamente inutile.

Cifre da far rabbia, che la dicono lunga su come viene gestito, a livello internazionale, il "traffico dei cosiddetti aiuti umanitari. Tanto più che la denuncia viene da una "fonte insospettabile", l'OMS, appunto.

Anche per questo, la stessa OMS si è fatta promotrice, a Ginevra, di nuove linee guida per meglio gestire i doni di farmaci nei programmi d'emergenza e di aiuto allo sviluppo. Ed è, forse, la prima volta che, in modo esplicito, viene ammesso che «l'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che troppo frequentemente le offerte di medicinali fanno più male che bene. A volte, i farmaci forniti non corrispondono ai bisogni e alcune partite sono inviate alla "meno peggio", magari con le istruzioni scritte in una lingua sconosciuta nel Paese di destinazione».

E gli esempi di questo ennesimo scandalo della "cooperazione" non mancano. In Lituania, nel 1993, undici donne hanno perso temporaneamente la vista per aver usato medicinali donati. In Armenia, dopo il terremoto del 1988, furono inviate qualcosa come 5000 tonnellate di farmaci e altri aiuti sanitari: per ben sei mesi, 50 persone hanno dovuto lavorare per vagliare il contenuto di questi aiuti, per scoprire, alla fine, che il quattro per cento dei farmaci era scaduto, la metà non era nemmeno identificabile e solo il 42 per cento poteva essere utilizzato. E ancora. 

In Eritrea, nel 1989, sono giunti sette camion di aspirine scadute: per distruggerle ci sono voluti sei mesi. Pur riconoscendo l'importanza che rivestono questi aiuti, l'OMS ha dovuto ammettere il fallimento delle esperienze di questi ultimi anni. Un disordine e uno spreco attribuiti a due principali fattori: «Da una parte, troppo spesso vige l'idea, completamente sbagliata, che in una situazione di emergenza sia meglio disporre di farmaci, qualunque essi siano, piuttosto che non averne affatto. Dall'altra, c'è un'assenza di comunicazione tra Paesi donatori e Paesi beneficiari». E forse, c'è anche una buona dose di malafede.

Lo spreco che ne deriva è enorme. In molti casi, i costi per l'immagazzinamento, il trasporto e il vaglio è superiore al valore delle medicine offerte. E, come se non bastasse, l'invio di medicinali scaduti può incoraggiare il loro furto e il mercato nero."


Nonostante speri che si tratti di eventi rari, la cosa è andata ripetendosi in alcuni eventi passati, montati alla ribalta della stampa italiana e, forse, è anche per questo che gli italiani, hanno molti problemi a fidarsi ancora di agenzie che si spacciano per umanitarie negli spot televisivi che, senz'altro, sono costati milioni... spendere quei soldi per coloro che ne avevano bisogno non sarebbe stata una scelta migliore?  

Possibili scritti non di questo sito o miei che potrebbero interessarvi sono:

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/orti-d-oro-slow-food-1024341.html







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